Lombardia, Piemonte, Basilicata e Calabria zona gialla 

Lombardia, Piemonte, Basilicata e Calabria da oggi in zona gialla. La decisione del ministro Speranza è arrivata dopo l’analisi dei dati dei contagi delle Regioni nel corso della Cabina di Regia di venerdì.  

A partire da oggi si attenuano quindi le restrizioni previste per le Regioni in zona gialla: vietato perciò circolare dalle 22 alle 5 del mattino anche all’interno del proprio comune. Le eccezioni sono rappresentate da motivi di lavoro, necessità e salute e vanno documentate con l’autocertificazione. E’ consentito spostarsi in un’altra regione in zona gialla, mentre sono necessarie ragioni specifiche per raggiungere una regione arancione o rossa. Vietati inoltre gli spostamenti in altre regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio e vietati gli spostamenti dalle ore 22 del 31 dicembre alle ore 7 del 1 gennaio. 

A scuola, didattica a distanza per le superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori. Didattica in presenza per scuole dell’infanzia, elementari e medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori. I bar e i ristoranti saranno aperti fino alle 18. L’asporto è consentito fino alle 22, non ci sono restrizioni per la consegna a domicilio. 

I centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi, ad eccezione delle farmacia, parafarmacie, punti vendita di beni alimentari, tabaccherie ed edicole. Restano chiuse piscine, palestre, teatri e cinema. Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione del trasporto scolastico. Saracinesche giù per sale giochi, sale scommesse, sale bingo e slot machine. Attività ferme anche nei bar e nelle tabaccherie. 

Tra le disposizioni, anche il passaggio dell’Abruzzo in zona arancione sempre da oggi, dopo la sentenza del Tar regionale che ha sospeso la discussa ordinanza del Presidente Marsilio. Il tribunale ha accolto il ricorso del governo e ha giudicato illegittima l’ordinanza del governatore che anticipava al 7 dicembre la zona arancione. “Per volontà di ripicca e per una pura questione di principio, il governo ha ottenuto un classico capolavoro di burocrazia amministrativa”, ha detto all’AdnKronos Marsilio, commentando la decisione del Tar regionale. 

Resta zona arancione la Toscana. “Devo dire, mettendoci la faccia, che ritengo che questa decisione sia ingiusta e immotivata”, ha detto nel corso di una diretta Facebook il presidente della Toscana, Eugenio Giani. “E’ una decisione che indubbiamente non rende merito al lavoro che è stato fatto, soprattutto dai toscani con i loro comportamenti, dalle istituzioni e, voglio segnalarlo, dai dati, perché le mie considerazioni nascono proprio dai dati che oggi abbiamo”, afferma Giani. 

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