Otto procedimenti per i ‘ribelli’ del referendum -vale a dire quei parlamentari che hanno votato no al taglio di deputati e senatori- e una trentina di procedimenti per i cosiddetti ‘morosi’ delle restituzioni. A quanto apprende l’Adnkronos, i probiviri del M5S -chiamati dallo statuto a decidere eventuali sanzioni- hanno formalmente aperto le procedure, una quarantina in tutto, dando, come da regola, 10 giorni a chi è finito nel mirino per inviare le cosiddette ‘controdeduzioni’. Solo una volta analizzate le ‘difese’, i probiviri decideranno sul da farsi. A rischiare di più, gli 8 parlamentari che hanno apertamente contrastato il referendum sul taglio degli eletti di Camera e Senato: secondo i probiviri, infatti, avrebbero violato il codice etico ignorando quanto scritto nel programma M5S. Ci sarebbero, tra gli altri, Andrea Colletti, Marinella Pacifico, Elisa Siragusa, Mara Lapia. Per loro non sarebbe escluso il ‘cartellino rosso’.