“Il Registro Aifa è stato sempre demonizzato perché visto come uno strumento rigido e burocratico. Ancora oggi, il farmacista si sente penalizzato nel suo ruolo perché sembra che debba semplicemente limitarsi alla compilazione di scartoffie. Di fatto, però, non è così. Perché intanto il Registro ha permesso di creare una stretta collaborazione tra clinico e farmacista ospedaliero nell’interesse del paziente, quindi è diventato uno strumento importante oltre ad avere una potenzialità enorme nella real world evidence”. Lo ha detto Emanuela Omodeo Salè, direttrice della Farmacia dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo), durante il Simposio “L’appropriatezza prescrittiva di TKI nella leucemia mieloide cronica in funzione del ciclo di vita dei prodotti (il ruolo del registro e del farmacista)”, realizzato con il contributo non condizionato di Incyte, tenutosi all’interno del 41esimo Congresso nazionale della Società italiana di farmacia ospedaliera (Sifo), organizzato in modalità virtuale a causa delle misure anti-Covid.
“È bene sfatare falsi miti e mettere in chiaro alcune cose. Il Registro non è burocrazia ma rappresenta l’efficienza del Ssn. Per noi farmacisti ospedalieri, infatti, non solo è uno strumento utile perché siamo chiamati ad essere garanti dell’appropriatezza prescrittiva ed economica – ha ricordato Omodeo Salè – ma è soprattutto un’opportunità. Grazie ai dati sviluppati al suo interno, il Registro di monitoraggio permette di migliorare l’aderenza per il clinico e rappresenta un’alleanza sinergica fra clinico e farmacista ospedaliero. Dovremmo però trovare un sistema di accesso rapido per i farmaci e per i pazienti”.
Da qui in avanti, però, secondo Omodeo Salè, il Registro va rivisto. Ma come dovrà essere? “Sicuramente – non ha dubbi la direttrice della Farmacie dell’Ieo – avere dei dati di ritorno dei registri. Questi strumenti sono ricchi di informazioni che troppo spesso non sono valorizzate. Dovremmo condividere, rendere più trasparenti e accessibili questi dati ai pazienti e alle associazioni dei pazienti, perché purtroppo ormai esiste ‘dottor Google’, e le persone molto spesso raccolgono informazioni sbagliate, imprecise e mai puntuali”.
“Inoltre – ha sottolineato – ci vorrebbe da parte di Aifa una maggiore trasparenza nell’applicazione dei dati dei farmaci innovativi che sono l’argomento caldo del momento. Sicuramente il focus sui Registri rappresenta un momento di svolta. Dopo questo incontro – ha concluso – occorre dare un peso diverso all’importanza del registro, uno strumento che potrà aiutare e far collaborare sempre di più clinici e farmacisti per dare al paziente la cura più corretta e più appropriata e soprattutto più sostenibile”.