Pensione cittadinanza: la storia di Ada, esclusa per il rimborso dopo una frattura sul bus  

Ada ha 86 anni, una pensione sociale di 400 euro ed una pensione di invalidità Inail, al 40%, di altre 400 euro: ma non può accedere alla pensione di cittadinanza perché sul suo conto, in banca, figurano 10 mila euro. Peccato...

Ada ha 86 anni, una pensione sociale di 400 euro ed una pensione di invalidità Inail, al 40%, di altre 400 euro: ma non può accedere alla pensione di cittadinanza perché sul suo conto, in banca, figurano 10 mila euro. Peccato che questi soldi siano solo il rimborso ottenuto dall’Atac per una frenata di un bus di linea di un Natale di qualche anno fa, con cui Ada si fratturò il femore che le costò una lunga degenza in ospedale e una altrettanto lunga degenza per la riabilitazione.  

Per la legge, dunque, è da considerarsi ‘ricca’ e non può accedere al beneficio: i Caf su questo sono inflessibili e ogni discussione si arena su quel foglietto bancario che certifica il suo stato patrimoniale; neppure fosse un conto alle Cayman. A nulla vale dunque la sua invalidità del 40% al collo-piede, certificata dall’Inail che l’ha resa zoppa dall’età di 50 anni; né tanto meno che l’invalidità sia stata provocata sul posto di lavoro; lavoro nero ovviamente, nerissimo, nonostante il nobile pedigree delle famiglie per le quali ha lavorato da governante ‘altolocata’ sì ma completamente invisibile. 

Né vale il fatto che nonostante abiti in una periferia romana, anche se verde e dignitosa, paghi un affitto da 600 euro, neppure troppo per la casa piena di luce di cui dispone da tanti e tanti anni che ovviamente non ‘pesava’ in questa maniera quando lavorava, e ha lavorato fino a 75 anni, e poteva disporre di un reddito. “Almeno fino a qualche anno fa c’era il bonus affitto del Comune che mi dava un pò di ossigeno: ma ora neppure quello”, riflette. 

Quei 10 mila euro dunque furono salutati quella mattina, che arrivò la comunicazione, quasi come un ‘miracolo’. “Meno male pensai, così posso andare avanti, pagare non solo l’affitto ma anche fare la spesa”, ricorda oggi Ada delusa da una nuova richiesta di accesso alla pensione di cittadinanza andata a vuoto. Parole grottesche, al limite del paradosso ma che fotografano la situazione. E a forza di prelievi forse Ada il prossimo anno potrà riuscire a prenderla, questa benedetta pensione di cittadinanza. Il tesoretto sarà sceso e la sua posizione a quel punto sarà davvero di indigenza: nessun altro reddito su cui contare, né marito, né figli, né sorelle. “Sempre che non cancellino la legge “, commenta amara mentre apre la busta della bolletta della luce. A proposito Ada paga anche il canone della Tv, troppo ricca anche per chiedere l’ammissione a questo beneficio.  

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