La Regione Puglia ha comunicato di aver formalizzato una collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità per la città di Taranto
Un passo decisivo nella direzione richiesta dai cittadini tarantini di fare ulteriori approfondimenti sui dati ambientali e sanitari. La Regione Puglia comunica, infatti, di aver formalizzato una collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità in tema di valutazioni di impatto sanitario per la città di Taranto.
“I rapporti di collaborazione tra Regione Puglia e OMS risalgono al 2016 e si sono sempre più rafforzati, portando all’adesione della Regione alla Rete Europea delle Regioni dell’OMS (RHN – Regions for Health Network) e al Protocollo ‘Breath the Life’, presentato nel corso della I Conferenza Mondiale OMS sul tema ‘Inquinamento Atmosferico e Salute’”, dichiara Michele Emiliano, Presidente di Regione Puglia. “La specifica sinergia concordata tra Regione Puglia e OMS per le valutazioni sanitarie nella città di Taranto si colloca nel contesto del protrarsi di una situazione di incertezza per la salute dei tarantini, di complessità dei dati disponibili e non scevra da risvolti giudiziari – attestati non solo dalle sentenze della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana ma anche dal recente pronunciamento della Corte Europea dei diritti dell’Uomo- circa la compatibilità ambientale e sanitaria delle attività siderurgiche di Taranto, che rappresentano una fonte di crescente insicurezza per la popolazione, oltre che di un potenziale danno d’immagine ed economico per lo sviluppo della città e della Puglia”.
“L’accordo di collaborazione su un tema di rilievo internazionale come quello di Taranto, di primario interesse sia per la Regione Puglia che per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, mira ad arricchire di tutte le competenze che metteremo in campo quelle risorse e professionalità già presenti nell’ambito dell’amministrazione regionale e del Servizio Sanitario della Puglia, affinché si possa operare sinergicamente, con l’insostituibile contributo delle istituzioni sanitarie nazionali, in primis il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e l’ISPRA, oltre che di quelle ambientali”, spiega Francesca Racioppi, Direttore del Centro Europeo Salute e Ambiente OMS.
“Non si tratta di una iniziativa che conduce alla delegittimazione delle strutture regionali deputate ma piuttosto di una forma di collaborazione tesa al raggiungimento dell’obiettivo di definire l’impatto sanitario derivante dalle fonti antropiche presenti sul territorio di Taranto, nei diversi scenari identificati, ivi incluso l’attuale assetto, cosa che fino ad oggi non risulta essere stata compiuta, esigenza non più procrastinabile. Oggetto specifico della collaborazione tra Regione Puglia e gli Uffici europei dell’OMS riguarda la realizzazione di una Valutazione d’Impatto Sanitario per la città di Taranto, relativamente agli scenari del piano di decarbonizzazione proposto dalla Regione, a partire dai livelli produttivi autorizzati all’acciaieria Arcelor Mittal, nonché valutazioni d’impatto cumulativo”, commenta l’ingegnere Barbara Valenzano, Direttore del Dipartimento regionale per l’ambiente nonché firmataria di ben due richieste di riesame del provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale dell’ex ILVA di Taranto negli ultimi due anni (riesame dell’AIA recentemente riaperto dal Governo).
Soddisfatto il Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), Alessandro Miani: “Non vengono deluse le aspettative e le richieste di massimo impegno – per giungere a una sempre più chiara conoscenza della situazione sanitaria e ambientale – avanzate dai cittadini e delle associazioni tarantine, raccolte da SIMA nell’ambito della piattaforma di confronto civico del ‘Laboratorio Taranto’, scaturito dalla prima conferenza europea svoltasi a Taranto il 26 novembre scorso. SIMA intende garantire partecipazione e voce in capitolo – ma verificandole sempre col filtro dell’evidenza scientifica – alle istanze della cosiddetta “citizens science”, di cui Taranto sta diventando un laboratorio, cioè il giusto impegno degli stessi cittadini tarantini per la trasparenza delle informazioni circa la salubrità dei loro ambienti di vita e di lavoro”.
“Con tale iniziativa, la Regione Puglia, nella dimensione europea che attualmente la caratterizza su questi temi, intende offrire anche ai livelli tecnici nazionali un contributo di sicuro rilievo, come quello dell’OMS, per giungere entro un anno a una più completa e aggiornata valutazione della situazione sanitaria di Taranto e fornire anche al Governo ulteriori strumenti conoscitivi per una revisione complessiva dell’attuale assetto industriale della città, nella direzione indicata dalle strategie europee di cui la Puglia punta a diventare meta-modello per l’uscita dall’economia del carbone”, conclude il Presidente Michele Emiliano.