E’ durata oltre due ore la riunione di maggioranza con i rappresentanti di M5S, Pd, Iv e Leu sul Recovery. Tra questi i capigruppo dei 5 Stelle, Andrea Orlando per il Pd, Maria Elena Boschi per Iv e Peppe De Cristoforo e Cecilia Guerra per Leu. Il tavolo, nato dopo l’incontro dei leader di maggioranza con il premier Giuseppe Conte per individuare le priorità di intervento sul Recovery, finora ha affrontato 4 punti degli 8 in agenda: politiche del lavoro e ricerca nella scorsa riunione, e oggi salute e ambiente. E nel confronto sul capitolo salute, il Mes è entrato nella discussione con la riproposizione delle solite divergenze. A porre il tema è stata Iv, seguita poi anche dal Pd. “Se per i fondi del Recovery occorre attendere, perché non attingere subito al Mes?”, è stato il senso del ragionamento della Boschi. Muro M5S. “E’ una discussione quasi impossibile – dice uno dei partecipanti al tavolo all’Adnkronos -, ormai non si ragiona sul merito, è diventata una questione ideologica e difficilmente componibile”. Visto il dissenso, il tema è stato isolato e probabilmente verrà rinviato al tavolo dei leader di maggioranza con Conte.
Boschi, a quanto si apprende, ha poi anche posto il tema delle governance del Recovery. I renziani avevano già ieri esplicitato le proprie perplessità sullo schema proposto dal premier. Serve maggiore coinvolgimento del Parlamento e delle forze politiche, è la posizione di Iv ribadita anche al tavolo di maggioranza che spinge per unica unità di missione piuttosto che per una serie di cabine di regia, task force e via dicendo. “Qui si rimandano le decisioni da tavolo a tavolo e non si decide nulla…”. La prossima riunione è stata fissata per giovedì. E si prospetta anche un altro nodo. Tra i temi in discussione ci sarà infatti anche il fisco e Leu è pronta a riproporre il tema della patrimoniale, oggetto di un emendamento alla manovra a prima firma Nicola Fratoianni. “Possiamo anche modificare lo schema dell’emendamento -si spiega- ma almeno va affermato il principio che si possa discutere, in una fase di crisi come questa, del fatto che chi ha di più, debba dare qualcosa di più”.