Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala si dice “d’accordo” sull’inserimento della Lombardia nella zona rossa secondo la suddivisione del Paese, prevista dall’ultimo Dpcm, per contrastare la diffusione del Covid. “E’ il momento di tenere duro, di non fare troppo i sofisti, e cercare di uscirne presto – ha Sala ai microfoni di ‘L’Ospite’ su Sky Tg24 -. D’altro canto, tra le poche certezze che abbiamo, è che il cambiamento delle abitudini richiede 2-3 settimane prima di mostrare segni, quindi teniamo duro”. Poi, parlando del sistema dei 21 indicatori messo a punto dall’Iss e dal Cts per la suddivisione in zona gialla, arancione e rossa, “penso che abbiano scelto un criterio troppo complesso – ha sottolineato Sala -. Questi 21 indicatori sono “un sistema “complesso da gestire”. “La questione – ha aggiunto il primo cittadino meneghino – è che la suddivisione non avviene” solo “per Regioni ma può essere per province, ed è pazzesco. Quante province abbiamo in Italia? Come si fa a gestire una cosa del genere?” Quindi ha concluso Sala: “La complessità può funzionare se siamo in grado di gestirla” ma “la politica non deve fare l’errore di pensare che un’indicazione politica si trasformi immediatamente in un funzionamento tecnicamente sostenibile, non è così”.
SMART WORKING – “Vanno bene i ristori, ma Milano, che è dimensionata per avere 3 milioni di persone che la vivevano ogni giorno, per i prossimi mesi e probabilmente per i prossimi due o tre anni, a causa dello smart working e per la mancanza di turismo, diventerà una città da due milioni. Bisogna affrontare questo tema che è delicatissimo”.
CHIUSURA A MACCHIA DI LEOPARDO – Quella di Milano “è una chiusura un po’ anomala. Se un milanese va a La Rinascente la trova aperta, perché ci sono reparti che vendono prodotti vendibili. E’ una situazione un po’ a macchia di leopardo”. “Un sindaco – ha aggiunto Sala – non può prendere misure del genere, che spettano a governo e Regione. Io sto cercando in continuazione di dire ai cittadini di restare a casa e contribuire alla risoluzione di questa situazione”.
IL TRACCIAMENTO IN LOMBARDIA – “Più che aver perso completamente il controllo, della sanità lombarda funziona poco la gestione territoriale, quindi tutti i cittadini che hanno sintomi sono costretti ad andare in ospedale. Attualmente, da quello che ci risulta, il tracciamento non avviene più. E’ una cosa risaputa, ma è una delle cose che in questo momento non sta funzionando”.”E’ facile criticare – ha aggiunto Sala – ma noi politici dobbiamo fare la nostra parte. Io cerco di battermi affinché i ristori arrivino e in fretta, poi c’è tutto un lavoro per progettare la città del futuro ma bisogna farlo adesso”.