“Davanti alle notizie che si rincorrono: la Svizzera che riapre, l’Austria pure, tutto questo ci fa fare la figura della periferia, dei dimenticati”. Lo ha sottolineato il presidente del Veneto Luca Zaia, sulle prospettive per la stagione invernale. “Abbiamo chiesto – ha annunciato – una convocazione con i ministri Speranza e Boccia, ho parlato con il presidente Bonaccini, Toti e il presidente della Provincia di Belluno Kompatscher per avere un confronto su Dpcm, siamo disponibili a tutte le ore, sul rinnovo del Dpcm e per discutere la partita della neve”, ha sottolineato.
“La salute viene prima di tutto, non c’è dubbio, ma i dipartimenti di prevenzione delle regioni hanno trovato delle linee guida che garantiscono la sicurezza ed evitano gli assembramenti. Chiedo al Cts di guardare bene con attenzione queste linee guida, prima di bocciarle e eventualmente implementarle per permettere una riapertura degli impianti di sci controllata e guidata”, ha detto ancora Zaia spiegando che “gli unici problemi da risolvere sono gli assembramenti agli impianti e il trasporto in cabinovia,e questi problemi vengono risolti con le linee guida”.
E in ogni caso “se si decide di chiudere le piste da sci si vada avanti con certezza sui ristori”, ha aggiunto. E per il governatore del Veneto il metodo “è quello utilizzato in Germania: si prendono i bilanci delle aziende e si ristorano in base al fatturato. Il problema è che fino ad oggi molte misure non decollano perché non c’è certezza sui ristori. Questo è il vero tema. E molti imprenditori mi hanno detto ‘se ci fossero i ristori sarebbe meglio chiudere’. Ci sono infatti categorie che preferirebbero tenere chiuso ma ad oggi non hanno certezza dei contributi del governo”.
Così il governatore del Veneto sottolinea: “Piuttosto che i bonus a pioggia per monopattini ed altro se avessimo adottato il modello tedesco sarebbe stata tutta un’altra cosa. E c’è una incertezza se arrivano o meno, gli operatori non hanno fiducia nella possibilità di ottenerli”.