“Alice Brignoli sta continuamente manifestando la sua adesione all’associazione, anche con azioni concrete, quali quelle di propaganda: cercare di indurre la madre alla conversione ed indottrinare i suoi figli ed altri bambini all’ideologia jidaista”. E quanto scrive il gip di Milano Manuela Cannavale, nell’ordinanza di arresto firmata nell’aprile 2016, eseguita ieri, nei confronti della 43enne di Bulciago (Lecco), fatta rientrare in Italia – con un’operazione coordina dall’Antiterrorismo – dalla Siria insieme ai suoi quattro figli, dopo essere stata liberata da un campo al nord del Paese, in una zona controllata dai curdi.
“Condivide propositi e programmi del marito, con grande entusiasmo (o meglio, fanatismo), addestra ed indottrina i figli in tenera età, ed è talmente fiera di ciò che pone quale foto del suo profilo WhatsApp la foto dei suoi tre figli vestiti da combattente e con il dito alzato ad indicare Dio. Si mette in contatto con la madre, cercando in modo insistente di convincerla a convertirsi all’Islam e a raggiungerla nei territori dell’Is”, conclude il giudice che domani interrogherà la donna che si trova nel carcere di San Vittore.