“Voglio esprimere la mia opinione sul fatto che la Toscana rimane in zona arancione fino alla settimana prossima. Devo dire, mettendoci la faccia, che ritengo che questa decisione sia ingiusta e immotivata”. Così il presidente della Toscana, Eugenio Giani, nel corso di una diretta Facebook. “E’ una decisione che indubbiamente non rende merito al lavoro che è stato fatto, soprattutto dai toscani con i loro comportamenti, dalle istituzioni e, voglio segnalarlo, dai dati, perché le mie considerazioni nascono proprio dai dati che oggi abbiamo”, afferma Giani.
“Sono 574 sono i contagiati di oggi – sottolinea il presidente della Toscana – Da lunedì a stamattina la media è sempre stata di circa 500 persone contagiate al giorno. E’ un dato che se confrontato con le altre regioni è molto interessante, e la Toscana è una regione con uno dei minori livelli di contagio. Conseguentemente si viene a creare una disparità di trattamento fra regioni che in zona gialla ci sono da molto tempo, e una di queste è arrivata addirittura ad avere negli ultimi 3 giorni una media che si avvicina ai 4 mila contagi quotidiani, e noi che rimaniamo in zona arancione”.
Secondo Giani, non è solo il dato dei contagi a mostrare i miglioramenti della Toscana. “Anche se andiamo a vedere la situazione negli ospedali – spiega – ci rendiamo conto che abbiamo nemmeno 1.500 posti Covid occupati, comprese le terapie intensive, e un mese fa eravamo arrivati anche a toccare i 2.200 letti Covid occupati. quindi sono oggettivi i miglioramenti raggiunti anche con il numero dei tamponi, anche oggi oltre 16mila, un numero consistente. Sul piano delle terapie intensive siamo passati dall’aver toccato le 397 alle 250 circa di oggi. Per questo mi sento di segnalare soprattutto l’ingiustizia perché i dati ci portano di per sé a condizioni di zona gialla”.
Il presidente della Regione osserva anche che i dati della Toscana sono migliori rispetto a tutte le regioni che la circondano, e si domanda il perché della decisione di mantenerla in zona arancione. “Mi è stato risposto – dice Giani – che hanno voluto essere rigidi sul principio formale per cui chi va in zona rossa deve restarci tre settimane e poi 14 giorni in zona arancione prima di ritornare alla zona gialla. Ma se i dati migliorano e le situazioni sono oggettivamente buone nel contenimento del contagio perché dover aspettare questi periodi? Il Dpcm adottato il 3 di dicembre, diverso rispetto a quello precedente, all’articolo 2 terzo comma consente di poter entrare anche prima dei 14 giorni in zona gialla. E allora perché non utilizzarlo?”.
“Ho deciso di fare un appello al ministro della Sanità e al presidente del Consiglio dei ministri perché la cabina di regia si possa riunire non una volta la settimana ma possa riunirsi più spesso”, ha poi annunciato il presidente della Toscana. “Ad esempio – spiega Giani – nella prossima settimana la cabina di regia potrebbe riunirsi anche lunedì o martedì. Del resto lo dice il Dpcm del 3 dicembre, che parla di almeno una settimana, che quindi non vieta di riunirsi due volte. Questo ci consentirebbe il rientro in zona gialla anche a metà della prossima settimana. E’ l’atto formale che mi sento di fare perché sento, nella mia amarezza, anche la voglia di lottare rispetto a un’ingiustizia che avverto”.
“La motivazione che hanno dato per giustificare il mantenimento della Toscana in zona arancione è di iter procedurale – sottolinea Giani – Ma noi dobbiamo guardare i dati, perché per avere un equilibrio nella nostra comunità bisogna che a un livello di contagio del virus corrisponda maggiore o minore ristrettezza perché la libertà di movimento è un bene primario per i cittadini”.
“Dico con molta chiarezza e sincerità – continua Giani – che non ci sono questioni altre se non la corrispondenza a quello che è stato fatto. Per cui devo dire grazie ai toscani perché la cultura della prevenzione è cresciuta e per questo siamo arrivati a questi dati più positivi. Devo dire grazie a chi nelle istituzioni si è impegnato, come i 500 giovani studenti di medicina e di scienze infermieristiche che ci hanno aiutato nel tracciamento: eravamo partiti quando sono diventato presidente della Regione da un 30% di tracciamento, mentre oggi siamo al 100%. Per tutto questo impegno credo che la Toscana meriti di essere il prima possibile in zona gialla, senza mai abbassare la guardia”.
“Tutti noi siamo disposti a fare la nostra parte per i comportamenti virtuosi per contenere il contagio, e da metà gennaio a essere disciplinati nell’accettare le regole che consentiranno di portare il vaccino – conclude Giani – Ma ora l’obiettivo è quello di essere giusti e di evitare disparità di trattamento che certi metodi possono portare tra le regioni e far risultare incomprensibili i provvedimenti. Per questo sono fermo e trasparente nel chiedere che questo appello sia ascoltato dal governo”.