(dall’inviata Elvira Terranova) – E’ un via vai continuo nel piccolo appartamento a due passi dalla Chiesa Sant’Antonio Abbate di Gesso, minuscolo villaggio alle porte di Messina. Caterina Giacoppo, casalinga 64enne, che vive grazie al reddito di cittadinanza, è frastornata. Fa fatica a parlare. “Sono emozionata…”, sussurra con un filo di voce in dialetto ibbisota. Caterina è lontana cugina di Jill Biden, la nuova First Lady degli Stati Uniti. Una parentela di cui ha scoperto l’esistenza solo poco tempo fa grazie alla passione di un concittadino, Antonio Federico, un pensionato che si è messo alla ricerca delle radici di Jill Tracy Jacobs. “Sono davvero felice per la nuova First Lady, Jill Biden. La vorrei invitare a Gesso per conoscerci di persona. Le preparerei le polpette al sugo e la pasta al forno. Sono brava, sa?”, dice Caterina sorridendo in una intervista all’Adnkronos.
Gesso è un villaggio di 500 anime che fa parte del comune di Messina. Da qui nel maggio del 1900 era partito, con destinazione Stati Uniti, Placido Giacoppo, bisnonno di Jill Jacobs, con la moglie Angela Caruso, e i quattro figli, tra un anno e i dieci anni, Natalina, Antonio, Giovanna e Domenico. Quest’ultimo, che aveva appena un anno e mezzo, era il nonno paterno di Jill Jacobs.
E’ stata la stessa First Lady a raccontare tempo fa in una intervista della passione dei nonni per la cucina italiana. “Ogni domenica – ha raccontato – la nonna cucinava spaghetti con meatballs”, appunto le polpette, “le braciole”, e la famosa Italian wedding soup. Cresciuta con i sapori italiani, Jill Jacobs ha continuato, dunque, a tramandare la tradizione culinaria del nostro paese.
Al suo arrivo negli Stati Uniti il bisnonno Placido si trasferì con l’intera famiglia ad Hammonton, nel New Jersey, dove Jill Jacobs è nata nel 1951 e dove ha trascorso la sua infanzia. Figlia di un cassiere di banca e di una casalinga, si è appassionata subito all’insegnamento, carriera che non ha mai lasciato neanche durante gli anni della vice presidenza del marito, Joe Biden.
Ma perché la First Lady si chiama Jacobs nonostante le origini siciliane? Perché dopo il suo arrivo a Ellis Island, dove ha trascorso la quarantena con la sua famiglia, il bisnonno Placido Giacoppo cambiò il cognome in Jacobs, come era tradizione allora. ”Spero che la First Lady possa venire al più presto a Gesso – dice la cugina Caterina Giacoppo, che in passato faceva la badante a Messina- io la ospiterei volentieri qui. Così conosce anche le sue radici”. E si augura che la coppia presidenziale possa aiutare “i più bisognosi, che sono tanti. e soprattutto i giovani che non trovano un lavoro”.
Il nonno paterno della moglie del Presidente eletto è nato proprio qui, il 12 agosto del 1898. Il suo nome era Domenico Giacoppo, in una casa di pietra che oggi è diroccata e totalmente abbandonata, alle porte di Gesso. “Non è stato facile riuscire a risalire all’intero albero genealogico -spiega Antonio Federico – ma alla fine ci sono riuscito”. Così ha scoperto che Placido Giacoppo partì per gli Stati Uniti e fu raggiunto mesi dopo dalla moglie e dai quattro figli. Ad Hemmonton la coppia ha avuto altri due figli.
Caterina Giacoppo vive da sola in una piccola abitazione di Gesso. Non conosceva il legame di parentela con Placido Giacoppo. ”L’ho scoperto solo da poco, che emozione, grazie ad Antonio Federico”. Caterina ha una sorella maggiore che vive in una casa di riposo nel messinese. ”Aspetto la first lady a Gesso, così le farò assaggiare le mie polpette al sugo. Potrei invitare anche mia nipote che vive a Belpasso, vicino a Catania”.
Intanto, a Gesso, oggi c’è fermento. Gli abitanti preparano il pranzo domenicale e la notizia delle origini ibbisote della First Lady ha fatto ormai il giro del paese. C’è già chi pensa a organizzare una festa e, soprattutto, chi la vuole invitare a Gesso. “Appena abbiamo appreso che Joe Biden è il nuovo Presidente eletto degli Stati Uniti abbiamo pensato di invitare la First lady a Gesso, che ha dato i natali ai parenti di Jill Jacobs. Così le faremo conoscere le sue origini e questo posto incantevole. Siamo pronti a organizzare una bella festa”, dice all’Adnkronos Tonino Macrì, vulcanico presidente dell’Associazione Rinascita Gesso. “Qui c’è fermento perché non capita tutti i giorni di avere una First lady con origini ibbisote”, dice. Accanto a lui c’è Antonio Federico. “Un giorno sentii una intervista alla signora Biden, mentre era la moglie del vicepresidente degli Usa – dice – e lei raccontò che il nonno si chiamava Domenico Giacoppo ed era originario di Gesso. Questo fatto mi incuriosii moltissimo e così mi misi a fare delle ricerche su documenti rinvenuti in alcune chiese ma anche al comune. Scoprii che il bisnonno Placido partì nel maggio del 1900 insieme a tutta la famglia”. “Adesso c’è questo filo che unisce Gesso, la Sicilia con gli Stati Uniti. Speriamo di potere ospitare presto qui la nuova First Lady…”, dice emozionato.
A pochi passi dalla Chiesa di Sant’Antonio Abbate, a Gesso, dove ci sono i resti del trisavolo di Jill Biden, Antonino Giacoppo, c’è il museo popolare dei peloritani dove vengono conservati due documenti importanti che attestano la partenza e l’arrivo negli Usa dei Giacoppo. “Si sono imbarcati a Napoli il 19 maggio del 1900 e sono arrivati a Ellis Island dieci giorni dopo, dove regolarmente gli immigrati venivano registrati”, racconta Mario Sarica, etnomusicologo, fondatore e curatore scientifico del Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani. E’ lui a mostrare ai giornalisti il documento, in cornice, che dimostra la partenza di Placido Giacoppo e della sua famiglia. In un altro documento c’è la registrazione negli Stati Uniti di Domenico Giacoppo, cioè il nonno paterno di Jill Jacobs. “Nationality: italian, Last place of residence: Gesso, Date of arrival: 29 may 1900, Ship of travel: Patria”, si legge sul documento.
“Questo documento identificativo è una testimonianza storica di una storia di immigrazione degli abitanti di Gesso che è originale”, spiega ancora Sarica. I Giacoppo andarono ad Hammonton, nel New Jersey.
Il legame tra la piccola Gesso ed Hammonton è duratura. Ogni anno Tonino Macrì organizza l’arrivo di gruppi di abitanti di Hammonton con origini ibbisote. “Quest’anno non è stato possibile a causa del Covid – dice – Ma speriamo che il prossimo anno possano tornare a Gesso. Magari insieme con la First Lady. Noi ci crediamo…”. E mentre lo dice gli brillano gli occhi.