A quanto apprende l’Adnkronos, potrebbe cominciare già a metà gennaio, in anticipo rispetto alle previsioni fatte finora, la somministrazione del vaccino anti-covid in Italia. A determinare l’accelerazione la circostanza che Pfizer dovrebbe consegnare 15-20 giorni prima del previsto le dosi e la sempre più concreta ipotesi di un d-day unico a livello europeo.
“Il ritorno di Conte da Bruxelles e l’interlocuzione con le aziende e con gli altri paesi Ue – sottolinea una fonte ben informata all’Adnkronos – sta portando all’ipotesi di un d-day europeo per la somministrazione che potrebbe avvenire nella prima metà di gennaio, con un’anticipazione di almeno 15 giorni rispetto al programma previsto”.
Proprio per questo motivo le Regioni oggi sono state convocate d’urgenza dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia. Avendo il piano di distribuzione entro martedì prossimo, l’Italia potrebbe dunque pensare di distribuire le dosi già a fine anno e dare il via alla somministrazione dalla data che sarà scelta a livello europeo, presumibilmente tra il 14 e il 16 gennaio. Alle Regioni toccherà fornire la lista con i nomi e cognomi dei soggetti che avranno la priorità, innanzitutto operatori sanitari e ospiti delle Rsa, in modo che le dosi possano essere fatte pervenire nei 291 punti di somministrazione distribuiti per il paese e ci si possa vaccinare secondo una cadenza preordinata.